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La magia del blu

Il blu è un pigmento antico, un colore dai molteplici rimandi che è associato a diverse sfere della vita, della natura e quindi in fondo in queste peculiarità risiede tutto il suo mistero. Per prima cosa va ricordato il riferimento essenziale all’acqua, all’elemento nel quale è possibile la vita e che la rende possibile: con le sue proprietà generative non fa specie che da sempre sia stata associata alla donna. L’acqua quindi come fluido, liquida, che scorre. L’acqua del mare, ma anche quella aerea presente nell’atmosfera che si manifesta nella pioggia. Il blu in tutte le sue gradazioni è anche il colore del cielo e quindi riguarda anche tutto ciò che è celestiale e spirituale. Non a caso è il colore che nell’arte è associato alla preghiera, alla contemplazione e al raccoglimento: l’elemento più emblematico è infatti il manto della Madonna. Solitamente il blu è anche il colore della magia, ma è un pigmento più cupo, buio, nascosto, e di che cosa fa uso per i propri incanti se non della natura, dei fiori? Inoltre è anche un minerale ed infatti l’arte conosce questo colore principalmente grazie ad una pietra preziosissima: il lapislazzulo. Diamo dunque inizio a questo viaggio…

Michela Dal Zovo, Rosa dei venti,

Il primo soggetto che apre questa mostra è un simbolico fiore che, etereo e pulsante, emette la sua energia dorata in uno spazio tra il blu intenso e il viola. Si potrebbe anche pensare di essere di fronte ad un fiore magico, magari notturno, che un mago o una maga sta per cogliere e resta invece ad ammirarlo estatico tanta è la sua bellezza. Non c’è nulla di meglio per rappresentare le profondità del blu, ne per avvertire con efficacia tutta la sua forza immersiva.

Susanna Bedin, 10 settembre,

Quest’opera astratta esprime molto bene i toni e le gradazioni che questo colore più raggiungere e quasi ricorda una vena mineraria dal quale il lapislazzulo o l’azzurrite (altro minerale, meno pregiato) vengono estratti. Si colgono inoltre delle vibrazioni che ricordano quasi quelle prodotte da un oggetto che si è appena tuffato tra i flutti e ciò dona una certa serenità alla vista. Il blu cupo e lucente, l’azzurro, il bianco, il verdino sono tutti colori che rimandano ad un mare cristallino, ma forse in questo caso non proprio caldo.

Ivana Schiavo, Spiritualità,

Se si osserva a lungo quest’opera si ha come l’illusione che questa giovane meditante sia immersa nell’acqua. I veli fluttuano e galleggiano più leggeri del solito e pare quasi di vedere gli effetti della diffrazione del sole sulla superficie marina nel fondale. Ciò è ovviamente impossibile, ma risiede proprio in questo il potere di quest’opera, magica e spirituale, profonda e limpida, amniotica.

Helga Trestini, Il sognatore,

Altra artista che lavora con il blu, ma questa volta omogeneo, è Helga Trestini, la quale non solo lo utilizza come una base dal quale costruire un preciso pensiero artistico, ma anche come colore su cui dipingere sulla base d’oro. C’è un legame infatti tra questi due colori che rinvia alla sfera del sacro e quindi in un certo senso alla speranza, se si vuole alla preghiera, come desiderio di un futuro migliore. Inoltre il blu contiene in sé il magico richiamo alla calma, alla riflessione meditativa che invita alla contemplazione degli assoluti.

Susy Lovato, Amore e poesia,

Un blu intenso, quasi un oceano con le onde dalla spuma d’oro, un terreno sabbioso e poi due magici fiori azzurri che spargono nell’aria il loro nettare d’oro dal potere curativo. C’è una grande creatività qui, un estro artistico che semplifica le forme per raggiungere l’essenziale facendole risuonare come delle campane. C’è una delicatezza tagliente, una grazia sospesa e uno spirito alto e lucente.

Michela Dal Zovo, Abissi (particolare),

Anche quest’opera ha a che fare con la generazione della vita, riportandoci ad una situazione da brodo primordiale. Come è avvenuto ciò? Si tratta in fondo di un grande mistero che sorge in segreto, nel buio sicuro delle profondità marine in cui la luce è filtrata e migliaia di organismi si muovono come nell’autostrada frenetica di una grande metropoli.

Miriam Giavarina, Collezione Galapagos,

È giunto ora il momento di risalire per scoprire che cosa ci riserva la superficie. Ecco quindi un mare che riempie l’orizzonte, delle onde spumose e poi un cielo coperto di nubi. Siamo dunque in una zona liminare, che divide ma anche unisce cielo e mare, null’altro che due mondi dove è il blu a prevalere. Cambiano le consistenze, ma sempre d’acqua si tratta seppur in stati diversi. Che grande mistero…

Ivana Schiavo, Lo sguardo,

L’acqua è presente anche nei sentimenti e si manifesta tramite le lacrime, di gioia e disperazione. In questo caso questa donna dipinta denuncia una sofferenza che è trasformata in forza e nulla può vincere il suo sguardo. L’acqua non è un bene che si può avvelenare e se lo si fa si deve sostenere poi questo sguardo implacabile, di madre natura, di madre acqua. Profonda e amabile, ristoratrice, ma anche furiosa e intransigente, imperatrice.

Antonella Burato, Gioco di angeli,

Saliamo ora oltre le nubi e mentre il blu sbiadisce e trascolora perdendo vigore ecco che avanza la luce, composta da un gioco di presenze angeliche. Un magico divertimento, come quello dei bambini, per angeli eterei e senza genere, luminosi e sfavillanti. Uno di loro ci guarda direttamente con stupore, come se non credesse ai propri occhi per essere stato visto. Il blu divenuto azzurro si fa bianco e magicamente connette le cose visibili alle invisibili.

Vincent van Gogh, Iris, Metropolitan museum, New York,

Che cos’è un fiore se non acqua e linfa che scorre sotto una pelle verde e petali di ogni colore? Questa composizione esprime non solo un’incredibile artisticità, ma la ricerca di eleganza formale in una spinta che guarda all’eternità. Un blu pastoso e spesso, un azzurro cielo sostanzioso, spunti di viola e giallo, un color acquamarina in uno sfondo latteo. In tutta questa artificiosa e difficile semplicità si avverte una magia profonda e vibrante, un estro patetico e uno spirito lieve…

L’articolo è proprietà intellettuale di Pierluigi Rossi.

Un saluto affettuoso a tutte le artiste.